Il
malvagio incantesimo si ruppe, il fulmine imprevisto spacco l’albero e spalancò
il mondo alla fata. Non aveva mai sentito il profumo dei rododendri in fiore, il
rumore incessante delle cascate, il fischio di una marmotta. Subito ne fu
spaventata, ma poi comincio a volare a vedere a capire. Forse era arrivata in
paradiso e l’intenzione era di fermarsi a lungo. In
fondo era la sua casa, ed anche se ci era rimasta imprigionata praticamente da
sempre, ci era affezionata. Da qualche tempo
li vicino abitava un ermellino, ed erano diventati amici, ma senza mai potersi vedere e toccare, a causa di quel
maledetto incantesimo. Ma ora dopo quella tremenda tempesta, che aveva liberato
la fata, poterono finalmente incontrarsi. Ogni sera dopo i suoi voli in quel
paradiso, tra abeti e cirmoli, fiori e profumi, montagne e tramonti, la fata
del pino mugo tornava al suo albero, dal suo amico ermellino, a raccontargli
tutto ciò che aveva visto di meraviglioso.
Premessa sul mondo delle fate della Valle Gesso
Nel
mondo che conosco io le fate nascono sotto i petali dei fiori. E soltanto in
condizioni molto particolari. Soltanto in tarda primavera, quando in montagna
dopo una notte fredda ed umida si formano le gocce di rugiada sotto i petali
dei fiori. Quando la goccia d’acqua incontra le spore di fata che volano
costantemente nell’aria e non si sa per quale strana coincidenza si depositano
sotto i petali, ha inizio la magia. Si forma un piccolo ovetto che dopo un
periodo di circa 3 settimane si schiude dando alla luce queste piccole fatine
con le ali colorate. Il colore delle ali dipende dal colore del petalo. Se l’ovetto
era sotto il petalo di un giglio saranno arancioni e così via. Il meccanismo di
nascita di una fata quindi, non è come tenderemmo ad immaginarci noi. Non è il
frutto di un amore tra un maschietto e una femminuccia, come avviene tra di noi
solitamente, e non sempre … ma il frutto di una magia naturale inspiegabile ed
incomprensibile e proprio per ciò magica. Il tutto deve avvenire in determinate
condizioni climatiche, di temperatura ottimale per la goccia d’acqua e di
calore del sole sul petalo, perché possa innescarsi questa minuscola magia. Le
fatine appena nate sono in grado di volare, ma soltanto piccoli voli da un fiore
all’altro. Sono minuscole, il loro ovetto
non è più grande di quello di canarino. Poi comunque cresceranno, fino ad una
altezza massima di 25 cm.
Alcune Fate possono nascere anche nel muschio, come questo, da questi piccoli boccioli. Oggi
era una giornata buona per qualche minuscola magia. Le ali avranno un colore verde magnifico. Le Fate però non saranno belle come quelle dei fiori, ma saranno pur sempre Fate. Da questi boccioli però non nasceranno incantesimi, perché li ho visti. E’ un po’ come i funghi, che quando li vedi non crescono più
Il
muschio arancione, piuttosto raro e bellissimo, che si trova soltanto vicino ai
torrentelli nei boschi di bassa valle e solo su determinate pietre, pare sia
quello che dia vita alle Fate con le ali più belle.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHCBc2PLVPlJJYPVMa7ITUKRYx7qV_JbJbMW0uGSCX1tVn6ha05dMu_BsOWGr0TyN7ElvmfeZSbXx5NXl05Cf98YZH8mPb-6T0StGaKzWF0GBW-aV08jtad_0dU-0JBEiDDeLKE-jwjAg/s1600/DSCF2989.JPG)
Nel
mondo fatato ci sono dei luoghi in valle
gesso, molto rinomati per la bellezza delle Fate. Pare che questo sia dovuto a
particolari e favorevoli condizioni geografiche e climatiche. La vicinanza del
mare a queste montagne, infatti, favorisce inverni meno severi di altri
ambienti alpini, questo fa si che la varietà di specie di fiori sia molto
ricca, soprattutto nei valloni con direzione nord-sud che vanno proprio in
direzione del mare. La Provincia di Cuneo, su tutto l’arco alpino, è dove ci sono le maggiori
precipitazioni nevose. Questo e scientificamente provato per via del senso di
rotazione delle stesse, che terminano il loro sfogo proprio nelle valli a
raggiera del cuneese. Questo determina una grande quantità di acqua pura e
cristallina, con tantissime e bellissime cascate, che a loro volta permettono
la creazione dei microclimi perfetti per questo miracolo, dell’incontro tra le
spore di Fata e le gocce di rugiada.
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