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martedì 17 marzo 2015

La Fata del pino mugo


Il malvagio incantesimo si ruppe, il fulmine imprevisto spacco l’albero e spalancò il mondo alla fata. Non aveva mai sentito il profumo dei rododendri in fiore, il rumore incessante delle cascate, il fischio di una marmotta. Subito ne fu spaventata, ma poi comincio a volare a vedere a capire. Forse era arrivata in paradiso e l’intenzione era di fermarsi a lungo. In fondo era la sua casa, ed anche se ci era rimasta imprigionata praticamente da sempre, ci era affezionata.  Da qualche tempo li vicino abitava un ermellino, ed erano diventati amici, ma senza mai  potersi vedere e toccare, a causa di quel maledetto incantesimo. Ma ora dopo quella tremenda tempesta, che aveva liberato la fata, poterono finalmente incontrarsi. Ogni sera dopo i suoi voli in quel paradiso, tra abeti e cirmoli, fiori e profumi, montagne e tramonti, la fata del pino mugo tornava al suo albero, dal suo amico ermellino, a raccontargli tutto ciò che aveva visto di meraviglioso.

 Premessa sul mondo delle fate della Valle Gesso
 
Nel mondo che conosco io le fate nascono sotto i petali dei fiori. E soltanto in condizioni molto particolari. Soltanto in tarda primavera, quando in montagna dopo una notte fredda ed umida si formano le gocce di rugiada sotto i petali dei fiori. Quando la goccia d’acqua incontra le spore di fata che volano costantemente nell’aria e non si sa per quale strana coincidenza si depositano sotto i petali, ha inizio la magia. Si forma un piccolo ovetto che dopo un periodo di circa 3 settimane si schiude dando alla luce queste piccole fatine con le ali colorate. Il colore delle ali dipende dal colore del petalo. Se l’ovetto era sotto il petalo di un giglio saranno arancioni e così via. Il meccanismo di nascita di una fata quindi, non è come tenderemmo ad immaginarci noi. Non è il frutto di un amore tra un maschietto e una femminuccia, come avviene tra di noi solitamente, e non sempre … ma il frutto di una magia naturale inspiegabile ed incomprensibile e proprio per ciò magica. Il tutto deve avvenire in determinate condizioni climatiche, di temperatura ottimale per la goccia d’acqua e di calore del sole sul petalo, perché possa innescarsi questa minuscola magia. Le fatine appena nate sono in grado di volare, ma soltanto piccoli voli da un fiore all’altro.  Sono minuscole, il loro ovetto non è più grande di quello di canarino. Poi comunque cresceranno, fino ad una altezza massima di 25 cm.









Alcune Fate possono nascere anche nel muschio, come questo, da questi piccoli boccioli. Oggi
era una giornata buona per qualche minuscola magia. Le ali avranno un colore verde magnifico. Le Fate però non saranno belle come quelle dei fiori, ma saranno pur sempre Fate. Da questi boccioli però non nasceranno incantesimi, perché li ho visti. E’ un po’ come i funghi, che quando li vedi non crescono più


Il muschio arancione, piuttosto raro e bellissimo, che si trova soltanto vicino ai torrentelli nei boschi di bassa valle e solo su determinate pietre, pare sia quello che dia vita alle Fate con le ali più belle.




Nel mondo fatato ci sono dei luoghi  in valle gesso, molto rinomati per la bellezza delle Fate. Pare che questo sia dovuto a particolari e favorevoli condizioni geografiche e climatiche. La vicinanza del mare a queste montagne, infatti,  favorisce inverni meno severi di altri ambienti alpini, questo fa si che la varietà di specie di fiori sia molto ricca, soprattutto nei valloni con direzione nord-sud che vanno proprio in direzione del mare. La Provincia di Cuneo, su tutto l’arco alpino, è dove ci sono le maggiori precipitazioni nevose. Questo e scientificamente provato per via del senso di rotazione delle stesse, che terminano il loro sfogo proprio nelle valli a raggiera del cuneese. Questo determina una grande quantità di acqua pura e cristallina, con tantissime e bellissime cascate, che a loro volta permettono la creazione dei microclimi perfetti per questo miracolo, dell’incontro tra le spore di Fata e le gocce di rugiada.
 

 

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