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sabato 21 marzo 2015

Riflessione del sabato piovoso



Oggi ho una riflessione profonda, o meglio forse più lunga che profonda. Se sia di una certa profondità o spessore, lo valuterete voi leggendola, ma ovviamente senza impegno per farlo.
Più persone mi scrivono e a volte anche commentano sui miei post, che io vivo nel mio mondo. Come se io facessi parte di qualche altro pianeta. Mi piacerebbe provare ad analizzare questa frase. Che vuol dire vivere nel proprio mondo? Esiste per caso un mondo canonizzato nel quale tutti debbono stare ? O esistono mille  e più sfaccettature possibili consentite? Cosa intende una persona che mi dice, tu vivi proprio nel tuo mondo !? Io provo a tracciare una mia linea di risposta di come interpreto il vivere nel proprio mondo.
Io penso che la fuori dalla nostra testolina, esista un mondo reale fatto di percezioni. Tutto ciò che vediamo, sentiamo, tocchiamo eccetera, è grosso modo l’unica cosa possibile per chiunque viva in questo momento sul pianeta terra. Il nostro corpo e la nostra mente ricevono degli impulsi e degli stimoli che vanno a determinare le nostre azioni. Ora, in modo molto semplificato,  io vedo due modi diversi di rapportarsi con tutto questo. Uno è quello di vivere aspettando gli impulsi e gli stimoli che passano e regolarsi di conseguenza. Deviandoli molto spesso, giocando in difesa, tenere quelli più buoni e abbandonare quelli brutti e cattivi. L’altro modo di vivere che vedo è quello di andarseli a cercare. Di scegliersi e scoprirsi impulsi e stimoli che diano una ragione per vivere nel miglior modo possibile. Io penso di far parte del secondo modo. Il mio mondo cerco di crearmelo, con un po di fantasia e tanta voglia di scoprire e imparare, perché vedo che ci sono molte possibilità per poterlo fare, almeno per chi come me ha avuto un destino divino che l’ha ha piazzato qui dove sono. Non l’ho mica chiesto io di venire al mondo proprio qui. Mi ci ha messo la casualità del destino. Avrei potuto finire al Polo Nord e vivere negli igloo cacciando le foche. O avrei potuto finire nel deserto sotto il sole cocente, assieme a tutta quella sabbia.  Invece sono qui e mi guardo intorno. Non mi sento in colpa di niente. Ho profondo rispetto per qualsiasi abitante del pianeta Terra, animale o vegetale che sia. Qualunque essere lo abita, ne ha il diritto al mio pari, e vorrei fosse così per tutti, anche se so che non lo è. Quindi la mia riflessione è per arrivare ad una conclusione. Il modo in cui può andare la nostra giornata e poi anche la nostra vita, è determinata in gran parte da cosa decidiamo al momento in cui ci svegliamo al mattino, per ogni mattina. Se vogliamo andare in una direzione piuttosto che un’altra lo possiamo fare, almeno finchè siamo in salute e in grado di intendere e di volere. Non ci lamentiamo se poi a settant’anni siamo affranti perchè non siamo riusciti a fare quella cosa la, se magari non ci abbiamo neanche seriamente provato. Non facciamoci fregare dalla paura di vivere. Almeno noi che viviamo in paesi dove quasi tutto ci è concesso. Cerchiamo solo di avere rispetto e non paura di chi è diverso. La diversità arricchisce il pianeta e secondo me, lo migliora parecchio.






martedì 17 marzo 2015

La Fata del pino mugo


Il malvagio incantesimo si ruppe, il fulmine imprevisto spacco l’albero e spalancò il mondo alla fata. Non aveva mai sentito il profumo dei rododendri in fiore, il rumore incessante delle cascate, il fischio di una marmotta. Subito ne fu spaventata, ma poi comincio a volare a vedere a capire. Forse era arrivata in paradiso e l’intenzione era di fermarsi a lungo. In fondo era la sua casa, ed anche se ci era rimasta imprigionata praticamente da sempre, ci era affezionata.  Da qualche tempo li vicino abitava un ermellino, ed erano diventati amici, ma senza mai  potersi vedere e toccare, a causa di quel maledetto incantesimo. Ma ora dopo quella tremenda tempesta, che aveva liberato la fata, poterono finalmente incontrarsi. Ogni sera dopo i suoi voli in quel paradiso, tra abeti e cirmoli, fiori e profumi, montagne e tramonti, la fata del pino mugo tornava al suo albero, dal suo amico ermellino, a raccontargli tutto ciò che aveva visto di meraviglioso.

 Premessa sul mondo delle fate della Valle Gesso
 
Nel mondo che conosco io le fate nascono sotto i petali dei fiori. E soltanto in condizioni molto particolari. Soltanto in tarda primavera, quando in montagna dopo una notte fredda ed umida si formano le gocce di rugiada sotto i petali dei fiori. Quando la goccia d’acqua incontra le spore di fata che volano costantemente nell’aria e non si sa per quale strana coincidenza si depositano sotto i petali, ha inizio la magia. Si forma un piccolo ovetto che dopo un periodo di circa 3 settimane si schiude dando alla luce queste piccole fatine con le ali colorate. Il colore delle ali dipende dal colore del petalo. Se l’ovetto era sotto il petalo di un giglio saranno arancioni e così via. Il meccanismo di nascita di una fata quindi, non è come tenderemmo ad immaginarci noi. Non è il frutto di un amore tra un maschietto e una femminuccia, come avviene tra di noi solitamente, e non sempre … ma il frutto di una magia naturale inspiegabile ed incomprensibile e proprio per ciò magica. Il tutto deve avvenire in determinate condizioni climatiche, di temperatura ottimale per la goccia d’acqua e di calore del sole sul petalo, perché possa innescarsi questa minuscola magia. Le fatine appena nate sono in grado di volare, ma soltanto piccoli voli da un fiore all’altro.  Sono minuscole, il loro ovetto non è più grande di quello di canarino. Poi comunque cresceranno, fino ad una altezza massima di 25 cm.









Alcune Fate possono nascere anche nel muschio, come questo, da questi piccoli boccioli. Oggi
era una giornata buona per qualche minuscola magia. Le ali avranno un colore verde magnifico. Le Fate però non saranno belle come quelle dei fiori, ma saranno pur sempre Fate. Da questi boccioli però non nasceranno incantesimi, perché li ho visti. E’ un po’ come i funghi, che quando li vedi non crescono più


Il muschio arancione, piuttosto raro e bellissimo, che si trova soltanto vicino ai torrentelli nei boschi di bassa valle e solo su determinate pietre, pare sia quello che dia vita alle Fate con le ali più belle.




Nel mondo fatato ci sono dei luoghi  in valle gesso, molto rinomati per la bellezza delle Fate. Pare che questo sia dovuto a particolari e favorevoli condizioni geografiche e climatiche. La vicinanza del mare a queste montagne, infatti,  favorisce inverni meno severi di altri ambienti alpini, questo fa si che la varietà di specie di fiori sia molto ricca, soprattutto nei valloni con direzione nord-sud che vanno proprio in direzione del mare. La Provincia di Cuneo, su tutto l’arco alpino, è dove ci sono le maggiori precipitazioni nevose. Questo e scientificamente provato per via del senso di rotazione delle stesse, che terminano il loro sfogo proprio nelle valli a raggiera del cuneese. Questo determina una grande quantità di acqua pura e cristallina, con tantissime e bellissime cascate, che a loro volta permettono la creazione dei microclimi perfetti per questo miracolo, dell’incontro tra le spore di Fata e le gocce di rugiada.
 

 

Tre nuovi video aggiunti

Mitica Valle Gesso - gite della scorsa stagione
 
 
 
 
Val Cucca
 
 
Prefouns 
 
 
Gias delle Quarantene

lunedì 16 marzo 2015

Riassunto della giornata

Giornata in alternanza piovosa e nevosa, fuori dal Laboratorio. Dentro organetti e serramenti.












 

Stamattina è così. Tra i 30 e 40 cm. Polvere mi aspetta si va al laboratorio e si va di pala.



domenica 15 marzo 2015

Il cortile al Laboratorio è di nuovo soffice

Sembrava già primavera la settimana scorsa ma evidentemente così non era. Io e Polvere siamo andati a controllare la situazione. Abbiamo spalato un po e ovviamente giocato un po al frisbie. Penso che questa sia l'ultima nevicata importante della stagione, vedremo. Intanto più in alto sui monti ne verrà un sacco, siamo a posto per un bel po di gite sugli sci ..


 

 
Piccolo video nel quale si sovrappone un'immagine della settimana scorsa con quella di oggi, mentre Polvere prende al volo il frisbie