Ho un'ambizione, probabilmente sopra le mie possibilità. Mi piace scrivere. Così ogni tanto do sfogo alla fantasia e mescolo i miei pensieri a quello che osservo attorno a me, nel luogo in cui vivo. Boschi, alberi, montagne, sogni, animali, legno, amicizie, persone, gnomi, fate e folletti, lune, albe, tramonti, cieli azzurri, neve, pietre, fatica, allegria..
Questo è un estratto di qualcosa che sto scrivendo. Vorrei scrivere un libro che è la storia di un faggio. Cerco di immaginare le sue sensazioni. Ciò che osserva ciò che ascolta, ciò che vive ed ha vissuto quotidianamente in secoli di vita, che continua tutt'ora. Questo è uno stralcio.
La prima volta che vide un uomo.
Mi tornò l’energia e la voglia di scoprire il mondo, osservai molti animali, sia volatili che quadrupedi e per la prima volta verso la fine di settembre, vidi un uomo. Quel giorno ebbi la percezione che stava per succedere qualcosa di diverso e lo avvertii dal comportamenti di alcuni animali. Prima vidi correre una volpe molto veloce come se stesse scappando da qualcosa.
Arrivò in gran furia dal bosco alla mia sinistra. Mi
passò molto vicino ma senza toccarmi e continuò la sua corsa veloce senza mai
fermarsi finchè sparì dalla mia vista, poi passarono un gruppetto di cornacchie
nella stessa direzione , poi altri volatili. Poco dopo nello stesso identico
percorso arrivò un cane. Era la prima volta che vedevo un animale simile. Molto
bello, marrone scuro con il pelo arruffato. Aveva un nasone grosso nero e due orecchie penzolanti. Aveva un aspetto molto forzuto e muscoloso.
Correva meno agilmente della volpe, e continuamente con il naso sul
terreno. Si fermò a qualche metro da me,
lo potei osservare molto bene, continuava ad annusare il terreno e ogni tanto
alzava lo sguardo girandosi verso il bosco. Proprio da li poco dopo sentii un
fischio, seguito da un richiamo vocale. Il cane infatti tornò indietro in
quella direzione. Qualche minuto dopo
ripassò il cane lentamente, seguito da un altro stranissimo animale. Fino ad
allora avevo solo visto animali a quattro zampe a parte tantissimi uccelli.
Adesso so di che tipo di animale si tratta, ma allora era il primo che vedevo e
ve lo voglio descrivere con le mie sensazioni di quel giorno. Aveva una strana struttura, alto e stretto e camminava
su due zampe, le altre pendevano da più in alto e arrivavano a metà del corpo.
Sulla testa aveva qualcosa che sembrava un fungo e portava addosso dei tessuti
strani, sulla schiena un grande fagotto. Ad una zampa penzolante impugnava un
ramo d’albero che usava come terzo appoggio . Il viso era liscio, ma da una
certa parte in giù era ricoperto di pelo grigiastro. Passando davanti a me e si
fermarono al larice poco distante. Quell’essere strano aprì il fagotto che
portava sulla schiena e tirò fuori un contenitore strano che portò vicino alla
bocca. Capii dopo che si trattava di acqua. Non disse nulla e pochi istanti
dopo se ne andarono. Ebbi una strana
sensazione, come se quell’ essere incutesse timore agli altri animali del bosco
e trovai strano che un altro animale a quattro zampe, del tutto diverso, fosse
così amico suo, anzi sembrava quasi che dipendesse da lui. Questa fu la prima
volta che vidi un uomo, ma poi nell’arco della mia vita ne ho visti e ne vedo
tuttora tantissimi. Questo è un estratto di qualcosa che sto scrivendo. Vorrei scrivere un libro che è la storia di un faggio. Cerco di immaginare le sue sensazioni. Ciò che osserva ciò che ascolta, ciò che vive ed ha vissuto quotidianamente in secoli di vita, che continua tutt'ora. Questo è uno stralcio.
La prima volta che vide un uomo.
Mi tornò l’energia e la voglia di scoprire il mondo, osservai molti animali, sia volatili che quadrupedi e per la prima volta verso la fine di settembre, vidi un uomo. Quel giorno ebbi la percezione che stava per succedere qualcosa di diverso e lo avvertii dal comportamenti di alcuni animali. Prima vidi correre una volpe molto veloce come se stesse scappando da qualcosa.
Mi piace leggere ciò che scrivi, perchè è semplice come semplice è la natura. Complimenti, non smettere mai. Grazie. Laura
RispondiEliminaGrazie Laura !
RispondiEliminaqualcuno disse che nella vita un uomo dovrebbe fare tre cose. Piantare un albero, fare un figlio e scrivere un libro. Io l'ho fatto e non mi son trovato male.
RispondiEliminafranco
Mi piace....continua a scrivere ma soprattutto a trasmettere. ... :-) grazie Giusy
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