Riflessione
seria della sera – ( e comunque
il bicchierino abituale c’è anche nelle circostanze serie )
La cosa riguarda la Prima Comunione di mia
figlia Simona, alla quale ho partecipato con tutta la mia famiglia e i miei
parenti ieri mattina nella Chiesa di Entracque.
Quando siamo entrati in Chiesa dopo che i bambini si erano preparati e
messi il vestitino per la cerimonia, raggiungendo il nostro banco, ci siamo
fermati a salutare i miei genitori e i miei suoceri, che erano seduti più
indietro. Ci siamo stretti la mano e
dato un bacio come è normale in queste circostanze. Simona ovviamente era al
centro dell’attenzione, baciata e abbracciata da tutti noi e soprattutto dai
nonni gli zii e le cugine. Nel banco dietro di loro erano seduti molti ragazzi
Africani, che in questo periodo sono ospiti ad Entracque, ragazzi giovani
arrivati in Italia coi barconi, scappati da chissà cosa e molto probabilmente
scampati a qualcosa di peggio. Mi ha
fatto strano vederli in chiesa, ma forse sono anche loro cristiani, non lo so,
ma anche se non lo fossero per me non ci son problemi. Forse è il nostro Don
Gianni che li ha invitati, non so neanche questo, ma se lo ha fatto per me ha
fatto una gran cosa. Io ho colto nei loro visi qualcosa, che vorrei spiegare, è
una mia sensazione. Ho visto che ci guardavano mentre la nostra famiglia si
abbracciava. Ho visto i loro occhi lucidi. Ho visto che osservavano , vedevano
tante famiglie felici, ho percepito che sognavano, speravano,
si incantavano, alcuni si divertivano a vedere vestiti fantasiosi quasi
carnevaleschi. Forse il mondo gli è
crollato addosso, forse ora sono un po più felici di quando sono fuggiti dalle
loro origini. Non lo so, qualcuno lo sarà qualcun altro forse no. Io ho
percepito in loro una grande mancanza, quella delle loro famiglie e questo mi
ha colpito. Non riuscirò mai a guardarli come invasori. Provo ad immedesimarmi
in ciò che possono aver passato e alla forza mentale che devono avere per
guardare al futuro con ottimismo. Non so se io ce la farei. Ma lo sbaglio più
grande che possiamo fare è di prendercela con loro, perché loro non hanno
colpe. Penso che il problema d’origine sono sempre le guerre, la miseria, la
fame, che creano questi grandi esodi, dove poi c’è sempre chi ne approfitta .
Siamo stati migranti anche noi Italiani, neanche tanto tempo fa, miei antenati
compresi. Non ho ricette per risolvere una situazione che dire che è complicata
è dire poco. Penso solo che se i miliardi di dollari che si spendono per le
armi e l’innovazione degli armamenti, si spendessero in qualche modo per
sistemare un minimo quei paesi, forse vivremmo meglio e risparmieremmo anche
dei soldi. Prima di giudicare questi disperati guardiamoli almeno una volta
negli occhi.
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