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lunedì 30 marzo 2015

Prima corsa serale con Polvere

E' difficile descrivervi quello che provo a correre di sera sulle montagne alle spalle del mio Paese. E' una cosa che faccio da moltissimo tempo da quando avevo circa 20anni. Ogni primavera aspetto ansioso che cambi l'ora per poter fare questo. Non sempre di corsa, molto spesso anche in bici. Mi piace andare a cercare un posto dove vedere il sole che finisce il suo lavoro. Non sempre lo vedo  andare dietro un monte, a volte ci sono le nuvole, a volte piove, a volte c'è la nebbia, ma io vado lo stesso, perché mi piace comunque. C'è sempre un momento in cui medito, in queste sere, in cui rifletto, in cui mi meraviglio di ciò che ho di fronte, in cui mi concentro sulle sensazioni che provo, sull'aria che respiro, la fatica che faccio, gli odori che percepisco, i rumori che ascolto, i cieli che guardo, gli animali che vedo sempre,  Polvere sembra faccia le mie stesse cose, soltanto col triplo di energia. Da questo periodo in avanti è molto difficile che ci sia una settimana in cui salto questo appuntamento. Non mi stanco mai di vedere questi panorami, mi sembrano ogni volta diversi. C'è una cosa che però è cambiata dallo scorso anno. Ed è che prima Polvere non c'era. Ormai non potrei partire senza di lei. Ovviamente non la porto con me quando sono in bici, perché troppo rischioso per la mia e la sua incolumità.  Questa sera alle 18.30  siamo partiti per la prima corsa serale della stagione, gustandoci tutte le cime che potevamo, che sono molte. Abbiamo anche pestato un po' di neve, ma se ne sta andando velocemente su questi versanti soleggiati.


 

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